L'ALBERO DELLA SPERANZA


Stazione di Milano centrale di mercoledì 2 gennaio 2013, siamo quasi alla fine delle vacanze natalizie, io sono di nuovo in partenza per un appuntamento di lavoro a Udine. 

In stazione non c’è molta gente, nell’attesa del mio treno, incuriosita, mi soffermo a guardare l’albero di Natale che è curiosamente pieno di carta sulla parte inferiore perché sopra nessuno ci arriva. 

Mi chiedo cosa i cittadini milanese, i pendolari e più in generale gli italiani hanno chiesto a Babbo Natale. 

Dalle lettere emerge la triste situazione italiana, a Babbo Natale si chiede un lavoro, si chiedono soldi per trascorrere il natale in modo dignitoso, si chiede il perché di tanti sacrifici. 
Mi sono anche divertita nel leggere un messaggio politico che chiedeva a Babbo natale di portare via Silvio Berlusconi e di metterlo tra le renne in Finlandia. 
Mi chiedo come faremo a resistere, a passare indenni da questa tempesta che, comunque vada a finire, è destinata a cambiare per sempre i nostri stili di vita e le nostre convinzioni. 
Dalle lettere e messaggi si coglie il disagio, le delusioni e le incertezze di noi italiani per il futuro. 
Sarà un 2013 complesso, come lo è stato l'anno che è finito, non vedo schiarite all'orizzonte, ma confido nella grande capacità e forza di noi tutti nel far fronte a un altro anno di crisi. 
La mia speranza è che nessuno ceda allo scoraggiamento di fronte alle difficoltà e che la crisi diventi un occasione di cambiamento di crescita personale e di trasformazione. 
La crisi mette in dubbio le nostre certezze, la nostra identità e, spesso, ci richiama ad un bisogno di rinnovamento, scoprendo in noi stessi una nuova autenticità e risorse che nemmeno pensavamo di avere. 
Ha inizio un nuovo anno , non posso che augurare Nuova Vita e Felice Anno Nuovo a Tutti.

Testo di Antonella Scarpitta




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